sabato 11 maggio 2013

La pascalina


La prima vera precorritrice della moderna calcolatrice è la pascalina, inventata nel 1642 dal matematico francese Blaise Pascal. Ebbe molta notorietà grazie all'accurata descrizione contenuta nell'Encyclopédie, che la rese il punto di riferimento per la realizzazione molte calcolatrici successive. 






La macchina si presenta come un parallelepipedo di ottone e su una superficie laterale di questo parallelepipedo sono applicate sei ruote dentate collegate ad ingranaggi interni alla scatola. 









Ogni ruota rappresenta in maniera incrementale da destra verso sinistra la rappresentazione di una cifra di un numero: avremo all’estrema destra le unità, successivamente le decine e così via fino alle centinaia di migliaia per la sesta ruota a sinistra. Inoltre, tutte le ruote sono dotate di una numerazione statica, rappresentata da un cerchio esterno più grande, e da una dinamica, rappresentata da un cerchio interno, entrambe numerate da 0 a 9. Puntualizzo che con il termine “dinamica” si intende il fatto che i numeri si muovano insieme alla ruota e cambino dunque la loro orientazione rispetto allo spettatore. Nella parte superiore alle ruote troviamo le sei fessure corrispondenti alle sei ruote ed queste indicano il valore che ha assunto la relativa ruota fino a quel momento durante i calcoli. Muovendo la barra sottostante le sei fessure, verso l’alto, copriamo quest’ultime per scoprirne altre. Il totale delle dodici fessure scoprono i valori di sei rulli cartacei.



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