Questo macchinario, detto orologio calcolatore, era in grado di eseguire somme e sottrazioni grazie ad un sistema di propagazione del riporto con una rotella ad un solo dente; questo sistema creava però notevoli problemi con riporti multipli a causa dello sforzo impresso alle varie rotelle. Questo era il motivo per cui il suo strumento non andava oltre le 6 cifre; in caso di cifre superiori, aveva previsto un set di anelli da indossare sulle dita dell'operatore per "memorizzare" il riporto oltre le cifre consentite dal calcolatore. Inoltre, un campanello suonava ogni volta che il superamento avveniva, per avvertire l'operatore di mettere un altro anello sulle dita.
Schickard costruì il primo esemplare e ne commissionò un altro per Giovanni Keplero, ma un incendio li distrusse e quindi del primo esemplare non rimane traccia, se non gli schizzi del progetto che Schickard aveva inviato a Keplero. Solo nel 1956 è stato ritrovato il progetto nel quale Schickard indicava anche come costruire lo strumento; grazie a questo, è stato possibile ricostruire l'invenzione nel 1960.
Schickard costruì il primo esemplare e ne commissionò un altro per Giovanni Keplero, ma un incendio li distrusse e quindi del primo esemplare non rimane traccia, se non gli schizzi del progetto che Schickard aveva inviato a Keplero. Solo nel 1956 è stato ritrovato il progetto nel quale Schickard indicava anche come costruire lo strumento; grazie a questo, è stato possibile ricostruire l'invenzione nel 1960.
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